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RICORDI e DESIDERI ... " Voglia e fantasia, la mia unica attuale compagnia " Seconda parte.


di Nathan69
21.01.2022    |    190    |    0 6.0
"Ma non scordare che poi voglio farmi una bella bevuta del tuo..."




Avevo lasciato Marina e Lucia, abbracciate in un lingua a lingua a dir poco ecclatante, sublime, fantasticamente erotico e magnifico. Ero dovuto andare al bagno, per gettarmi un pò d'acqua fresca nel viso, talmente accaldado che quasi mi sentivo svenire, dopo ciò che stavo per fare, interotto dall'arrivo di Lucia, e da quella visione che avevo lasciato continuare. Tornato in salotto, le trovai sul divano, mentre ancora si stavano baciando in quel modo che mai avevo visto fare davanti ai miei occhi. Marina però, già si era tolta la vestaglia, ed era rimasta soltanto con quel piccolo perizoma, indossato in tutta fretta, all'arrivo di Lucia. Rimasi ancora una volta lì in piedi, davanti a loro, a poca distanza, ad osservare quell'incantesimo. Notai bene la mano di Lucia, cercare la figa di Marina, spostando il perizoma, e affondando dentro due dita, in quella stupenda rosea carne, tutta bagnata. Le mani di Marina, frugavano sotto la maglietta di Lucia, accarezzando notevolmente le sue belle tettone. Mantenendo la lingua in bocca, le sollevò la maglietta per toglierla. solo in quel momento, le labbra delle due furono costrette a staccarsi l'una dall'altra. Slacciando il reggiseno che indossava, lasciò uscire tutta quella carne, alla quale mi ci sarei gettato volentieri a succhiare quei due grossi e turgidi capezzoli. Fu in quel momento, che Marina, si rivolse a me:" Nathan. aiutami per favore. Spogliamola." E detto questo continuò a baciarla, passando dalla bocca, ai capezzoli, mentre già Lucia si stava abbandonando al piacere che provava. Mi avvicinai, ed inginocchiato davanti a loro, iniziai a sfilare quella gonna che già Marina aveva slacciato a Lucia. Ne rimasi incantato nel vedere quelle gambe di donna matura, ma molto giovanile, ricoperte in parte fino ad un certo punto, da quelle stupende autoreggenti che indossava e mi eccitavano molto. Senza aspettare ancora, le misi le mani ai fianchi, le feci scorrere verso il basso, trovando il bordo di quelle sue mutandine che indossava. Molto lentamente, iniziai subito a sfilare, arrivando ai piedi, andando oltre le scarpe con quel bel tacco dodici che indossava, per poi iniziare a baciarle le gambe, salendo con la lingua sempre più in su, arrivando piano piano al suo ventre. Le due, ancora prese da quella infinita voglia di baciarsi, leccarsi l'una con l'altra i loro seni, sembravano essere in un altro pianeta. Fu solo quando, le mie mani, allargarono le cosce di Lucia, per metterci la lingua,in quella bella figa, un po pelosa ma ben tenuta, che Lucia si staccò da Marina, e aprendo ancora di più le gambe, per offrire il meglio di se, che mi prese la testa, spingendomi ancor di più verso la figa che già sentivo bagnata, dicendomi:" Dai tesoro bello. Fammi vedere come lecchi bene questa figa vogliosa. senti come si sta bagnando ancora di più. Ti Voglio dare tutto il mio nettare prezioso sulla tua bocca. Ma non scordare che poi voglio farmi una bella bevuta del tuo." Così le leccai per bene, con tutta calma la sua bella figa che stava apprezzando la mia lingua. La passavo sulle labbra, per poi raggiungere il clitoride. Ritornando alle labbra e per penetrarla come più a fondo riuscivo con quei colpi di lingua che le davo, e che ogni tanto la facevano sobbalzare con il culo dal divano. Succhiavo quel clitoride, ormai tutto rosso fuoco, e che sembrava ingrossarsi sempre di più. Fu allora che Marina esclamò:" Dai vi prego.Non ne posso più. Andiamo nel letto, li saremo di sicuro posizionati molto meglio. Ci alzammo, e toccandole entrambi con le mie mani sui loro bei culi, ci dirigemmo verso la camera da letto, che a quel profumo di vaniglia, ancora lasciava sentire il misto odore di crema e dei nostri sessi. Marina si stese per prima, e mentre io mi spogliavo, perchè ancora nulla mi ero tolto, Lucia si tuffò a leccare la figa dell'amica, che con sapienti movimenti, le stava prendendo i capezzoli, per portarsi verso di lei e leccarli tutti. In un attimo mi ritrovai completamente nudo, come le altre due. Mi misi nel letto dietro a Lucia, che messa a pecorina stava leccando Marina. La sua magnifica posizione, mi offriva quel bel culo, e quella bella figa alla mia bocca, che tornai a leccare. Questa volta però, era talmente ottima quella posizione da lei assunta, che non aspettai nemmeno un attimo a passare dalla figa al buco del culo, scivolando con la lingua ed apprezzandone tutti i suoi sapori. Marina, fu allora che si spostò verso di me con la testa, lasciando che Lucia continuasse il suo lavoro di lingua e mani su di lei, e mi prese subito il cazzo in bocca, per ricominciare quel fantastico pompino che all'arrivo di Lucia avevamo dovuto interrompere. Il cazzo mi diventò subito di una erezione quasi esplosiva. A fatica riuscivo a trattenere la mia sborra che sentivo salire sempre di più. Ma cercai di avere il mio autocontrollo, per non venire. Non appena mi sentii pronto, lo tolsi dalla bocca di Marina, e lo piantai nella figa di Lucia, alla quale dopo un breve sussulto e gridolino di goduria, riprese a leccare Marina. Marina, che non volendo perdersi niente del mio cazzo, ne della figa dell'amica, cominciò a leccarci entrambi. ad ogni colpo che davo alla figa di Lucia, seguiva la leccata di Marina. Mentre la penetravo con vigore, cosa che Lucia aprezzava molto e la faceva ansimare dal piacere, Marina prese a leccare e succhiare per bene il clitoride, che diventava sempre più grosso quasi a sembrare un piccolissimo cazzo. Intanto io la continuavo a fottere sempre più forte. Marina le prese il clitoride con due dita, e cominciò a masturbarlo come davvero fosse un cazzo in miniatura. Il clitoride di Lucia le stava crescendo sempre di più. E lei godeva e gridava con un grido soffocato dalle lenzuola che teneva fra i denti. Marina a quella visione con l'altra mano si stava masturbando da sola. era giunto il momento di togliere il mio cazzo dalla figa di Lucia, e dopo averle fatto sentire la punta della cappella nel suo buco del culo, tutta bagnata dai suoi stessi umori, con un bel colpetto secco, glielo spinsi tutto dentro. Emise un grido questa volta più forte. Le avevo fatto male, ma subito dopo cominciò a godersi tutto quel mio cazzo in culo che la sfondava, ed il suo clitoride che Marina le stava masturbando alternando la mano con la bocca. Dopo un pò, Lucia godette in una maniera incredibile, e quasi sfinita da quelle sensazioni, si abbandonò stesa nel letto. Fortunatamente non le ero ancora venuto nel culo. Presi Marina, e in quella posizione supina, le allargai le gambe, le sollevai tenendole dritte, e le infilai il cazzo nella figa. Era la prima volta, visto che prima non avevamo ancora fatto a tempo. cominciai a scoparla per bene, aumentando e rallentando i miei colpi. La fottevo con molto piacere e godimento, lo stesso che provava lei, ancor di più un attimo dopo, quando Lucia, essendosi ripresa, iniziò lei a toccarla e massaggiarle il clitoride, mentre il mio cazzo continuava a fotterla. Marina con gridolini e sospiri continui, stava impazzendo dal piacere. Ma io volevo anche il suo culo. La feci mettere anche lei alla pecorina, e senza ma, glielo infilai come avevo fatto con Lucia. Giusto per non fare differenze. Gridò di dolore e piacere. continuò a godere sempre di più e la cosa mi eccitava da morire. " Oddio sto per venire tra un po. Non resisto più." Feci in tempo a dire questo, che Marina fece una sborrata sulle lenzuola quasi si fosse pisciata sotto. Subito Lucia, prese a metterci la lingua sotto e leccarla avidamente. " Vi prego, prendete il mio cazzo ora. sto per sborrare." Lo tolsi dal culo di Marina, mi distesi, e le due si buttarono subito con le loro bocche vogliose di quella mia tanto aspettata crema, sul mio cazzo. Si alternavano a farlo entrare ed uscire dalle loro labbra. Ma arrivò il momento in cui non resistetti più, e quasi urlando dal piacere, fui io a gridare:" Vengo, vengo, vengo." Dicendo così, cominciai a far uscire tutta la crema che avevo nelle palle, in una sborrata copiosa, che le due si presero in bocca, facendo poi scorrere le loro lingue su tutto il mio cazzo, fino a che non ne restò nemmeno una goccia e lo pulirono totalmente. Restammo tutti e tre stesi, abbracciati su quel letto per un pò. Il cazzo mi si afflosciò, anche se la voglia totalmente non mi era passata. Ma iniziava a far sera, e Lucia dovette tornare a casa, quindi per prima si rivestì, per poi salutarci, mentre ancora io e Marina eravamo nudi per casa. Salutandoci, Lucia si rivolse a Marina e le disse:" Guarda che ho incontrato quelle tre mie amiche che lavorano all'ospedale. Presto ci metteremo d'accordo, e ti saprò dire, per trovarci un pomeriggio, ma deve essere un lungo pomeriggio, oppure una seratona, anche se io proporrò una giornata, magari domenicale intera, per divertirci come avevamo detto." E poi quando era già sui primi gradini per scendere, si voltò ed aggiunse:" Spero non mancherai Nathan. Non sapresti cosa ti perderesti." E così dicendo, con un sorriso, se ne andò. Io e Marina restammo ancora un pò li, in salotto, inconsci ancora di non saper cosa fare. Parte di noi, avrebbe voluto ricominciare, ma l'ora iniziava ad essere ormai sempre più tarda. Mio padre mi avrebbe aspettato come al suo solito per cena, e Marina molto probabilmente avrebbe avuto la visita a casa di sua figlia. Così, dopo essermi rivestito, ci salutammo e me ne tornai a casa dopo quel pomeriggio davvero infuocato. Ma la serata prima di andare a letto non era ancora terminata. Prima della mezzanotte, mi scrisse un messaggio:" Sono nel letto tutta nuda. Mi sto masturbando pensando ad oggi. spero che di oggi, ce ne siano tanti altri ancora, e sono certa ti piacerà e non potrai più farne a meno nemmeno tu." Aggiunto a quel messaggio,allegò una foto mentre si stava davvero masturbando. Le risposi:" Stanne certa, non mancheranno. Già ne sento il desiderio che mi fai crescere dentro." E con la buona notte aggiunse nuovamente:" Ti voglio qui a cena una sera, per poi passare tutta la notte insieme. A far sesso ovviamente." Trascorsero due giorni, in cui non la vidi ne sentii. Quasi mi preoccuvavo, visto che nemmeno ai miei messaggi rispose. Poi, il terzo giorno mi rispose, giustificando problemi familiari con la figlia. Decidemmo di incontrarci in centro per un caffè, e mentre eravamo seduti al solito bar, passò di lì la figlia, che Marina subito mi presentò. Marta, una bella donna, quasi la fotocopia della madre, un pò più alta, mora con tutto il fisico in regola per essere un gran pezzo di femmina. Già, una donna anch'essa ormai di 45 anni, visto che Marina l'aveva avuta alla giovane età di 20 anni. Mi guardò da testa a piedi, ma capivo che quello sguardo non era uno sguardo comune, ma con un tocco di provocazione pieno d'erotismo. " Allora lui è Nathan." Disse rivolgendosi alla madre, mentre mi strinse la mano presentandosi. Sentii in quella stretta un qualcosa di particolare, che non si percepisce in una stretta di mano comune. " Mamma, mi ha molto parlato di te. Sei colui che la sta dando una certa vita, a lei ormai profondamente oscura, e questo mi fa piacere, per ciò ti ringrazio." Avevo capito subito ed afferrato in pieno il discorso a cui si riferiva. Sicuramente, apertamente, Marina le aveva parlato di me, in tutta sincerità. Non era facile da capire che le aveva raccontato del nostro incontro, allo scopo di tale, visto che ,almeno per ora, non era amore, ma semplicemente simpatia con sfogo sessuale per entrambi. Marta ci salutò, senza fermarsi un attimo di più, visto che aveva un appuntamento molto importante. " Ci vediamo presto mamma, così ti dirò come stanno le cose." Marina ne era già a conoscenza. Mi venne spontaneo, dopo averla salutata, rivolgermi a Marina, che era un peccato non si fosse fermata per un caffè con noi. a quel punto mi confessò che Marta aveva un appuntamento con l'avvocato, per la separazione in corso dal marito. Rimasi sorpreso, ma non più di tanto, visto che ormai sono all'ordine del giorno, le separazioni. Logicamente le dissi che ero dispiaciuto, ma essendoci passato anch'io più volte, ero collaudato e per niente sorpreso. Marina, mi raccontò un po la storia del motivo di questa scelta della figlia, e sinceramente non potevo darle torto. Marta si era anch'essa sposata giovane, e già il figlio che aveva, era maggiorenne, e fuori dalla nostra regione per lavoro. Avendo ormai 24 anni, conviveva con un a ragazza e collega di lavoro, nella città in cui vivevano. Con Marina a quel punto ci siamo accordati che si saremmo visti da lei il pomeriggio del giorno dopo. " Senza crema però." aggiunse sorridendo. Le sorrisi anch'io, e mi venne spontaneo chiederle se aveva più sentito l'amica Lucia. Mi rispose subito:" Vedo che la cosa ti incuriosisce, vero, porcellino?. No. Non l'ho ancora sentita, ma vedrai che lo farà. Lucia quel che dice, mantiene sempre." Ci salutammo, e strada facendo, per tornarmene a casa, non feci che pensare a cosa intendesse dire, con quella frase pronunciata, "senza crema." Che non avremmo fatto nulla di ciò che avevamo fatto, oppure, senza perdere tempo a spalmarle la crema? Solo il giorno dopo, l'avrei saputo. Arrivò il pomeriggio seguente, e come la prima volta, alla stessa ora, andai da lei. Suonai alla porta, mi aprì, salii le scale, ed entrai in casa. " Ti stavo aspettando. Pensavo quasi che arrivassi prima." Pensavo che tu stessi ancora facendo il pisolino pomeridiano, le risposi, fissandola. I miei occhi già si erano persi in quella figura statuaria che mi trovavo davanti. Non so, ma era ancora più bella ed attraente della volta prima. I capelli ricci, appena lavati che le scendevano sulle spalle lungo un accappatoio bianco e corto, che le faceva risaltare le gambe quasi del tutto scoperte. " No tranquillo non dormivo. Sono appena uscita dalla doccia." Mi disse sempre con quel suo sorriso, aggiungendo:" Se tu fossi arrivato prima, ti avevo detto niente crema oggi, però, magari una mano in doccia, potevi darmela." Rimasi sbalordito ed incantato da quelle sue parole, molto più che invitanti. Mi venne vicino, e prendendomi la testa, posò le labbra sulle mie. Non seppi resistere a quel sapore, e dopo un pò, le nostre lingue erano tutto un intreccio. Mi prese per mano, e andammo diretti subito in camera da letto. Entrando, non potei fare a meno di notare sopra al comodino, un vibratore, di nuova generazione, e vicino un tubetto di gel alla fragola. Si accorse di ciò che stavo fissando, e mi disse:" Mi è arrivato questa mattina. Nuovo. Lo volevo provare, ma ho atteso che tu arrivassi." Pronunciando queste parole, si sedette sul letto, ed iniziò a spogliarmi. Mi slaccio la cintura dei miei jeans, mentre mi toglievo la maglietta. Mi fece scendere i jeans così come gli slip, Mi tolsi le scarpe, e mi liberai restando completamente nudo. La tirai per una mano, alzandola dal letto, le misi la lingua in bocca, e mentre facevo questo, le tolsi l'accappatoio che indossava. Lei già tutta nuda, mi fece cadere sopra di lei, trovandosi già uno sopra l'altra stesi nel letto. Continuammo a baciarci a lungo. Pensavo già che tutto mi sembrava un incontro amorevole, più che un semplice incontro tra amici di letto. e mentre pensavo questo, il mio pensiero fu interrotto ed anticipato dalle sue parole:" Ti devo confessare una cosa, Nathan. Sempre che non ti spaventi di ciò che ti sto per dire." La guardai, e le dissi:" Dimmi Marina. Di cosa dovrei spaventarmi." E poi subito con un sorriso aggiunsi una battuta:" Non mi dirai che sei incinta, vero?" E scoppiammo a ridere.Vista l'età, non sarebbe successo. " Dai, non fare lo sciocco, altrimenti mi togli le parole dalla bocca che ti stavo per dire." Perdonami, le dissi. Dimmi pure, sarò serio ad ascoltarti. " Penso che mi sto innamorando di te. Non per il modo con cui abbiamo fatto sesso l'altra volta, visto che poi eravamo anche in tre, ma per quello che sento tu sei e puoi essere." La fissai sinceramente quasi commosso da quelle sue parole. Ma non mi diede il tempo di risponderle, che subito continuò aggiungendo:" So cosa tu vuoi e desideri provare. so quanto hai sofferto, e come la pensi sull'amore ora. Ma voglio assicurarti una cosa. Se il nostro rapporto continuasse anche da innamorati, nulla cambierebbe nel sesso. Turtto ciò di cui ti piace, ci piace, ti prometto nulla cambierà. Non confonderemo mai il sesso con l'amore." Sentendo queste parole, come potevo, dopo la mia vita vissuta fino ad ora, non esserne felice? Sarebbe un mezzo suicidio, dover rinunciare. La presi sul serio, e in tutta risposta, continuai a baciarla, staccando poi la mia lingua dalle sue labbra, per farla scendere lungo tutto il suo corpo. Mi soffermai a succhiarle bene i suoi capezzoli che già erano diventati duri dalla voglia. Continuai poi a leccarla sempre più in giù, arrivando nel suo ventre. Cominciava a farmi sentiri i suoi respiri affannosi. Attendeva quel momento che subito le diedi. Le aprii un pò le gambe, anche se fu lei la prima a farlo, e la mia lingua, si ritrovò tra le sue cosce. Con la mano le aprivo le labbra della sua bagnata figa, per introdurre la mia lingua vogliosa di quel succo. Mi trovi subito davanti il suo clitoride, che mi misi a succhiare con desiderio. I suoi gridolini soffocati, mi mettevano già una carica dentro, che il mio cazzo già stava diventando duro senza nemmeno che lei lo toccò. Mi misi sul fianco, dandole la possibilità di prendermi il cazzo con la sua bocca calda. Cosa che avvenne subito. Lo prese, e lo ingoiò fino in fondo. Mentre lo succhiava, una mano mi scorreva sulle palle. La punta della sua lingua, prese a giocare sulla punta del mio cazzo, che già le dava gocce di piacere. Con il cazzo ormai duro, mi spostai, prendendole le gambe, aprendole per bene, ed iniziai lasciandola supina, a penetrarla con vigore. Iniziammo a scopare come ricci. Entrambi, mandavamo grida di piacere reciproco. La presi poi girandola per metterla nella nostra posizione preferita. alla pecorina la penetrai più a fondo, mentre mordicchiava le lenzuola dal piacere. sentivo già la sua figa, bagnarmi tutto il cazzo, che facevo entrare ed uscire sempre più velocemente. Cominciò a muovere il suo culo, quasi ad invitarmi a cambiare buco. Cosa che feci senza farla attendere altro tempo. " Sai. Il tuo cazzo nel culo mi fa impazzire e mi piace molto. Anche se prima avevo paura, ora lo desidero sempre di più." Così presi sul serio, e spinsi sempre più a fondo, sfondandole per bene il culo, mentre con una mano lei si masturbava e godeva sborrando alla grande, soffocando le sue urla di piacere tra le lenzuola che teneva stretta tra i denti. A quel puunto stavo quasi per venire, ma mi implorò di non farlo ancora. Voleva scopare, continuare, e mi disse:" Dai su. aspettavo la tua mano per provare questo nuovo vibratore." Così dicendo, allungò la mano, lo prese e me lo diede dicendo:" Dai fammi godere." Presi quel vibratore, lo accesi, glielo misi sul clitoride, cambiando di volta in volta il tipo di vibrazione. Godeva che era una meraviglia. Dal clitoride, glielo misi dentro la figa, lo ritirai fuori per passarlo sul clitoride nuovamente. Andai avanti così per un pò. Poi le spinsi dentro nuovamente il cazzo nella figa, mentre sempre con il vibratore, le stuzzicavo il clitoride. Fece nuovamente una sborrata che mi arrivò sul petto. Godeva e urlava come fosse impazzita. La misi di lato, perchè a peso quasi morto era difficile tenerle le gambe sollevate, senza il suo aiuto, visto che quasi era senza forze da quanto stava godendo.Presi il vibratore e glielo infilai fino in fondo, nella figa ormai diventata un vero lago di miele. Presi il mio cazzo in mano, lo puntai dritto al buco del suo culo, e lo spinsi nuovamente dentro, inculandola con piacere e tutta la forza che avevo. Si mise in bocca le lenzuola per non far sentire le sue urla di dolore iniziale, ma di piacere infinito poi. Le stavo procurando una doppia penetrazione da lei mai provata. La costrinsi a dirmi, ad urlare:" basta, basta, basta. mi fai morire. Sto impazzendo dal piacere. Non ho mai fatto una sborrata così. Mi mancano le forze." Avrei voluto sborrarle in culo, ma dovetti smettere. Ero lì con il cazzo duro e voglioso, pieno di sborra da far uscire. Dopo un pò, mi disse:" scusami, mi hai distrutta oggi. Ora voglio bere la tua sborra. Rilassati, stenditi e dammelo tutto in bocca." Così, dopo essermi steso comodamente, lasciai a lei fare tutto ciò che voleva dal mio cazzo ormai quasi esplosivo. Si mise al mio fianco, e mentre con la mia mano riuscivo a toccarle la figa bagnatissima, lei mi prese il cazzo in bocca, per iniziare quel pompino esplosivo. Ma mentre ero perso nel piacere che la sua bocca mi stava dando, e lei persa a succhiarlo tutto, con i suoi ormai sapienti giochi di lingua sulla mia cappella, riuscii a sentire una porta chiudersi. Pensavo fosse una mia impressione, d'altronde eravamo solo io e lei, nessuno poteva esserci. Mi abbandonai nuovamente a godermi quel fantastico pompino. Godevo ora più di prima. aveva iniziato a mettermi un dito nel mio culo, spingendolo dentro alla ricerca di darmi un nuovo piacere. Li a fianco, guardavo quel vibratore che poco prima avevo usato per darle il massimo del piacere, completando l'opera con quella doppia penetrazione. Più lo guardavo e più mi faceva venire il brivido della tentazione di dirle di farmelo provare nel mio culetto. Socchiusi ancora gli occhi, lasciandomi travolgere da quel piacere che mi stava procurando, quando, per un attimo, mentre stavo quasi per dirle che ero pronto alla sborrata e godevo, aprendo gli occhi mi trovai a guardare verso l'ingresso della stanza, trovandomi davanti, tutta silenziosa, Marta sua figlia. Avevo avuto la sensazione di aver sentito una porta. Già era proprio Marta, che avendo le chiavi di casa della madre,era entrata, e sentendo la nostra presenza in camera, togliendosi le scarpe per non farsi sentire, era arrivata in camera, e ci stava osservando, standosene in silenzio. Anzi, non solo in silenzio, ma notai la sua mano che entrando nei jeans seppur stretti che indossava, si stava toccando la figa. Ebbi un sussulto, che fece fermare da quel pompino Marina. Non sapevo cosa dire. Marina mi guardò quasi a chiedermi cosa mi stesse succedendo, visto che lei non poteva vedere ciò che vedevo io, dando le spalle alla porta, ma dai miei occhi lesse la risposta. Si voltò di scatto, e vide la figlia che ci osservava. Pensavo a quale potesse essere ora il pensiero e la reazione della figlia. Ma subito, frazione di attimi, mi tornò alla mente quella frase che disse il giorno prima, riguardo a ciò che stavo dando io alla madre. Fu in quell'istante, prima ancora che Marina aprisse bocca, che le parole arrivarono da Marta. " Bravi porcellini. stavate godendo per bene a quanto pare. E che ci fa quel coso, nuovo, lì vicino? a me non pensa nessuno?" Quelle parole mi fecero pensare se non turbare. Sicuramente Marta sapeva dell'esistenza dei vibratori della madre. Probabilmente anche lei ne avrà avuto uno, visto il rapporto con il marito, ormai finito. Marina, rivolgendosi a lei, che se ne stava lì davanti, ancora con la mano dentro ai jeans, le chiese da quanto tempo fosse in casa o meglio in camera. La risposta di Marta fu precisa e veloce:" quanto basta per sentire una donna godere come una pazza vera amante del sesso, e vedere con quale passione succhia il cazzo all'amico." E poi aggiunse:" Avevo suonato, ma non vedendo risposta, non ho pensato male, ma ho immaginato cosa avrei visto in casa, così sono entrata, e non ho voluto perdere qualche minuto del vostro piacere, quanto basta per essere tutta bagnata." E si fece una risatina. Marina era un pò imbarazzata, ma non molto sinceramente. Poi chissà quante volte avrà visto la madre avrà visto la figlia nuda e viceversa. Sinceramente il più imbarazzato ero io, in quel momento, che li fermo, con il cazzo ancora duro dalla voglia di sborrare, ed ero quasi arrivato, non sapevo cosa fare. Inutile cercare di coprirmi, tanto ormai, ciò che avrebbe dovuto vedere, Marta lo aveva visto. Ed ora, pensai? Invece Marina, invitò la figlia a sedersi sul letto, cosa che Matra fece subito. " In famiglia, certe cose buone, dove ne vale la pena, vanno divise." Disse Marina alla figlia. " Che ne dici, Nathan. Sbaglio forse?" Subito non seppi cosa e come rispondere. Pensavo che stavo quasi per venire, e se per caso ora dovessi fare un altro lavoretto, ci sarei riuscito, oppure avrei fatto una figura di merda?. " Vero, hai ragione.Marina. Nelle famiglie che si comprendono, le cose buone vanno divise. Soprattutto, tra madre e figlia." E con queste mie parole, ci facemmo una risata. " Allora aiutami, cosa aspetti? Non vedi come muore dalla voglia di assaggiare il tuo cazzo?" disse Marina, mentre già stava togliendo i jeans alla figlia. Mi apprestai a toglierle quella fine canotta ancora estiva che portava, trovandomi un bel reggiseno che subito slacciai senza fatica, per trovarmi tra le mani due mega tettone. I capezzoli grandi e duri, furono subito presi tra le mie labbra. Marta si distese mentre, Marina le stava togliendo il perizoma che indossava. Riuscì a sentire la figa della figlia tutta bagnata, e mi disse:" Dai Nathan. La sua figa è un lago. aspetta la tua lingua. Io intanto le massaggio le tette." Mi misi a leccarle profondamente quella figona, ben rasata ma molto piacevole. Iniziava a godere della mia lingua, tanto che le sue mani presero la mia testa per spingerla sempre di più sulla sua figa. La stavo succhiando, leccando e assaporando i suoi umori. Il suo clitoride si ingrossava tra le mie labbra. Sentii la bocca di Marina riprendere il mio cazzo, e continuare in quel pompino interrotto poco prima. " Voglio il cazzo, voglio il cazzo." Esclamò Marta. La sua figa ardeva dalla voglia. Marina lo lasciò dalle sue labbra, e tenendolo in mano me lo avvicinò alla figa della figlia. Lo appoggiò, e mi disse:" Dai su, daglielo tutto ora come fai con me. Falla urlare di piacere. Sono mesi che non sente un vero cazzo che la sfonda." Cominciai a spingere, andando sempre più a fondo. Godeva, sbavava, continuava a chiamare cazzo cazzo. Dai spingilo più forte, mi disse. Voglio godere, fammi male se vuoi, ma spingi spingi. Tutte quelle parole mi eccitavano da morire. Ma avevo voglia di sborrare ormai. Stavo davvero per scoppiare. Certo non potevo sborrarle nella sua di figa. " Dai girati. Ti voglio prendere a pecora." Non feci a tempo a finire queste parole, che subito era in posizione. Aveva un culo sublime, che mi invitava a sfondarlo per bene.Le misi ancora il cazzo in figa, scopandola per bene cercando di resistere il più possibile. Poi lo tolsi dalla figa, mi abbassai verso il suo bel culo, aprendolo con le mani, e l'aiuto di Marina, che guardandomi mi sorrise, posai la mia lingua, facendola sospirare di piacere. Gli diedi una leccata anche a quel buco, per poi metterci la cappella, cercando di spingerla dentro tutta. Lei emise un gridolino di dolore. Il suo culo era diventato stretto, ottimo da scopare. Marina prese i gel, gliene verso un pò sul buco,passai prima la cappella per farla bagnare un pò, e poi con decisione glielo spinsi tutto dentro. Urlò davvero forte, che Marina le mise una mano sulla bocca. Gli feci davvero male, ma poi iniziò a godere. Marina quando la vide al massimo della sua eccitazione, prese quel nuovo vibratore, lo accese, e da sotto glielo infilò dentro la figa. Marta non capiva più nulla. La sentivo venire come una doccia. Fece una pozza di sborra sulle lenzuola. Ormai ero al culmine anch'io. " Forza Marina. Ora voglio sborrare. Non resisto più." Così dicendo, mi misi in preda alle sue bocche vogliose di sborra. a che delle due dovevo darne una abbondante dose. L'amore di una madre per una figlia, fece che Marta me lo prese in bocca tutto. Lo succhiava bene, ma stavo quasi per arrivare. Pochi colpi di lingua, ed il mio cazzo esplose. " Siiii, vengo, vengo, dai bevi. Bevila tutta, la mia sborra." Non se lo fece ripetere che già la stava ingoiando. poi lasciò il cazzo un pò anche a Marina, che ne prese un pò anche lei. Visto che avrei potuto sborrare ancora, Marta mi mise un dito nel culo, e vedendo che il cazzo mi restò duro, al posto del dito, mi infilò quel vibratore. Feci un grido anch'io, ma la cosa mi piaceva. Stava con quella punta vibrante, toccando la mia prostata, che in tutta reazione mi fece continuare quella sborrata, la seconda di fila, si seguito alla prima. Sborrai tutto in bocca a Marina, che così ebbe anche lei la sua buona e tanto attesa parte della mia sborra. Poi insieme lo continuarono a leccare, fino a che il mio cazzo non fu tutto pulito da tutta quella sborra che teneva addosso. La mia, e la loro. Fu una nuova sensazionale scopata. La seconda in casa di Marina, finita sempre a tre. Curiosamente, mi rivolsi a marta chiedendole:" Ma dimmi la verità. Sapevi che oggi ci avresti trovati qui a scopare, e sei venuta appositamente?" Con un sorriso molto malizioso, mi rispose:" Lo immaginavo, e ne ero quasi certa.Mamma più o meno me lo fece capire, e siccome ormai tra noi non ci sono segreti, le avevo detto che forse sarei passata, e se fosse stata gelosa in caso, ne avessi voluto un pò anche per me." Alla fine avevo capito, che quasi quasi, anche se non c'era la certezza, ma la cosa sembrava quasi preparata. Ma alla fine cosa importava? nulla. Marina, mi aveva detto pure che si stava innamorando di me. Ma che se fosse successo, nulla avrenbbe fermato il piacere, i gusti i desideri del sesso. Quinsi. Viva la scopata. Marta si fermò a cena dalla madre. Io dovetti come sempre tornare a casa. Ma presto, come avevo promesso, sarei rimasto a cena ed a trascorrere la notte da Marina. E chissà se riusciremmo a stare soli, oppure..... Non si sa mai. Una figlia per una madre, non gelosa, è sempre la figlia. E poi come si dice, " la legge della maniglia, impone prima la madre e poi la figlia." Questo glielo scrissi alla sera a Marina tramite messaggio della buona notte. a sua risposta, come sempre, mi mandò la buona notte con tanti sorrini, scrivendo:" Vero. Hai perfettamente ragione. Ti augura una serena notte anche Marta che non è tornata a casa, ma è qui con me. ti mando la foto." E con un cuoricino, mi arrivò anche la foto. Sicuramente fatta con l'auto scatto. Erano ritratte con un sorriso, nude nel letto, ed un vibratore in mano uno per ciascuna. Ma chissà Lucia che cosa avrà in mente, e quello strano non sentirla da giorni? Ma. Mi attendo, conoscendo la situazione ormai, una sorpresa più sorpresa. C'è solo una cosa da fare. aspettare. Per ora .......
Buonanotte, sognando....
NATHAN 😜
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